PAOLA PLUCHINO
Come executive sustainability coach e advisor, supporto la creazione di sviluppo sostenibile per le imprese e i territori attraverso la facilitazione nell’ideazione e nella realizzazione di strategie circolari.
Sono Coordinatrice del gruppo di lavoro sull’economia circolare dell’Associazione Analisti Ambientali e del gruppo di lavoro sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili) della Fondazione Hub del Territorio Emilia-Romagna.
Negli anni recenti, ho contribuito alla realizzazione di strategie di corporate sustainaibility nel settore ICT, al supporto alla creazione di modelli di business circolari per il settore agrifood, ad attività di ricerca sul tema dei blind spot dell’economia circolare e del ruolo delle Nature Based Solutions nell’ambito del metabolismo urbano circolare.
LA MIA STORIA
Il mio percorso professionale si è avviato nel 2003 con la creazione dello studio “T.A.I. – Territorio Ambiente Imprese” con le attività di valutazione e analisi ambientale di piani e progetti (V.I.A., V.Inc.A., V.A.S.), specialmente in riferimento ad ambienti mediterranei, zone umide ed ecosistemi costieri. I principali settori di intervento sono stati le energie rinnovabili, il turismo e l’agrifood.
A partire dal 2006, ho iniziato ad occuparmi di sistemi di gestione ambientale e per la qualità nelle PMI, e dal 2009 ho avviato una lunga esperienza nel settore IT banking, durante la quale ho acquisito ulteriori competenze nell’ambito del process e del project management, del disaster recovery/business continuity, dell’IT Service Management e della sostenibilità nel settore ICT.
Avendo sempre creduto nell’importanza dell’interdisciplinarietà e nella forza del fare rete, nel 2012 ho creato il brand “TAI Solutions” per promuovere la formazione di un network di professionisti e specialisti, con l’obiettivo di fornire servizi integrati per progetti di sostenibilità.
Nel corso degli ultimi anni ho rifocalizzato visione e obiettivi sull’innovazione sostenibile, per portare il mio expertise nelle primissime fasi di ideazione progettuale per start-up e imprese.
Con l’ingresso nel Consiglio Direttivo di Associazione Analisti Ambientali nel 2016, ho iniziato a sviluppare l’ambito della ricerca scientifica in riferimento alla resilienza, al turismo sostenibile, all’economia circolare; un percorso che ha portato, nel maggio 2019, alla pubblicazione del mio primo libro “La città vivente – Introduzione al metabolismo urbano circolare”, presentato con successo anche al Salone della CSR e dell’innovazione sociale di Milano a ottobre 2019.
Coordino il gruppo di lavoro sul Goal 11 della Fondazione Hub del Territorio Emilia-Romagna e il gruppo di lavoro Economia circolare & LCA dell’Associazione Analisti Ambientali, con cui partecipo attivamente ai tavoli tematici e alle pubblicazioni di ICESP.
Nel corso degli ultimi anni, mi sono occupata in modo specifico di corporate sustainaibility nel settore ICT, dei blind spot dell’economia circolare, di strategie di circolarità per il settore agrifood, del ruolo delle Nature Based Solutions nell’ambito del metabolismo urbano circolare.
Sono interessata allo sviluppo di servizi innovativi nell’ambito del coaching e dell’advisoring sui temi dell’economia circolare e della sostenibilità.
LA MIA VISIONE
Gli effetti economici globali della pandemia COVID-19 e delle complesse situazioni geopolitiche in corso hanno definitivamente dimostrato che il modello economico globalizzato mostra pesanti criticità che espongono a una grandissima vulnerabilità le economie nazionali e, soprattutto, locali.
Ma è proprio ripensando il sistema economico a partire dai territori, in modo integrato, che abbiamo l’opportunità di trasformare questa vulnerabilità in un volano per una ripresa veramente sostenibile.
L’attuale modello economico deve essere ripensato in termini circolari: questo non significa solo adottare i modelli di business dell’economia circolare, ma anche concentrarsi di più sul territorio, accorciare le filiere e sviluppare economie localizzate per garantire una resilienza maggiore, dal punto di vista territoriale e ambientale, e in termini socio-economici.
Le aziende e i territori devono investire su questo tipo di approccio, che è strettamente funzionale alla “business continuity”, alla pianificazione strategica per la continuità operativa delle aziende e quindi alla salvaguardia del tessuto economico dei territori.
Adottando un approccio sistemico, investire nella resilienza e nella circolarità dei territori equivale a svincolare la propria sopravvivenza dalle catene di valore globale e dai capricci dei mercati finanziari; significa esplicitare il patrimonio territoriale (capitale naturale, umano, socio-culturale ed economico), definire il corretto mix economico sulla base della vera vocazione del territorio e sviluppare connessioni locali per la sostenibilità a tutto tondo.
Il mio scopo è contribuire allo sviluppo sostenibile e alla resilienza dei territori e delle comunità, abilitando la realizzazione di strategie circolari attraverso una visione sistemica fondata sull’approccio metabolico per promuovere la rigenerazione territoriale.
Amo lavorare ad una nuova relazione tra il capitale naturale locale, le persone, i saperi tradizionali e le imprese, in particolar modo se c’è la possibilità di agire su attori multipli (filiere, reti, Comunità), attraverso strategie di circolarità per le imprese e i territori.
Il mio sogno nel cassetto è poter realizzare questo modello di sostenibilità per un’isola minore.